domenica 24 luglio 2011

Pescara: Non vedenti, cure sospese

Non vedenti, cure sospese

PESCARA. Quattordici ragazzi pluriminorati da un mese sono senza assistenza domiciliare. La convenzione tra la Provincia e lâ•˙Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici) è scaduta il 30 giugno scorso. Dopo le proroghe temporanee del servizio, che sono state portate avanti fin dal febbraio scorso, e le successive rassicurazioni verbali, ad oggi le famiglie non hanno ricevuto alcun segnale che lasci presagire unâ•˙inversione di rotta.
Il servizio è incentrato su 6 ore settimanali destinate a 14 disabili e pluriminorati che soffrono anche di deficit visivi. Ã√ una prestazione che si aggiunge alle terapie che i ragazzi svolgono quotidianamente nelle strutture territoriali speciali come il centro adriatico Paolo VI o il Don Orione. Il personale è stato formato dalla Lega del filo dâ•˙oro nel biennio 1999-2000: si tratta di sei operatrici altamente qualificate che hanno il compito di assistere, educare e aiutare i ragazzi a riempire il proprio tempo libero, oltre che alleggerire il carico di stress e sofferenze vissuto dalle famiglie.
I fondi per lâ•˙assistenza domiciliare sono previsti dalla legge nazionale numero 284 del 1997 e sono smistati dallo Stato alle regioni e alle rispettive province. A Pescara il servizio destinato ai ciechi pluriminorati finora è andato avanti senza interruzione per oltre un decennio, da quando la Provincia ha scelto di affidarne il coordinamento alla Uici. Nei mesi scorsi, la riduzione dei fondi destinati al sociale ha fatto suonare il campanello dâ•˙allarme tra le 14 famiglie beneficiarie dellâ•˙assistenza. Il tam tam negli uffici della Provincia è stato accompagnato da decine di lettere, telefonate, sollecitazioni e colloqui da parte del presidente dellâ•˙Uici Marcello Antonacci per cercare di sensibilizzare gli enti competenti sulla difficile condizione vissuta dai genitori dei ragazzi che sono stati privati dellâ•˙assistenza domiciliare dallâ•˙oggi al domani. Lâ•˙ultimo confronto câ•˙è stato martedì scorso con lâ•˙assessore provinciale per le Politiche sociali Valter Cozzi.  «Anche il presidente Guerino Testa è al corrente della situazione», riferisce Antonacci, «non vogliamo fare rumore né alzare polveroni, anzi nutriamo ancora la speranza che a breve il servizio possa sbloccarsi e si arrivi al rinnovo della convenzione per almeno un anno». La onlus si dice pronta a collaborare e a riprendere il servizio non appena arriveranno le risposte dalla Provincia. «In caso contrario», prosegue Antonacci, «siamo pronti ad andare fino in fondo per rivendicare e tutelare i diritti dei nostri cari. Dallâ•˙esterno si pensa a noi come a unâ•˙isola felice, ma non è così e i disagi li viviamo ogni giorno sulla nostra pelle».

di Ylenia Giffuni

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