venerdì 22 luglio 2011

Comunicato stampa dell' Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti

Manovra. Uic: "Non è equo addossare un simile peso ai più deboli"

Preoccupazione per il "drastico ed indiscriminato intervento nel settore fiscale e assistenziale" della manovra, dalla diminuzione delle agevolazioni fiscali alle risorse per l'integrazione. "Effetti pesantissimi per le famiglie e persone con disabilità"

ROMA. “Siamo preoccupati per il drastico ed indiscriminato intervento nel settore fiscale e assistenziale dal quale si conta di recuperare a regime ben 24 miliardi euro”. È quanto afferma l’Unione italiana ciechi e ipovedenti che in un comunicato stampa esprimono tutta la preoccupazione in merito al testo della manovra “fulmineamente approvata dal Parlamento ed ulteriormente appesantita rispetto alla portata iniziale, rivelatosi un insieme di disposizioni dagli effetti pesantissimi per le famiglie e ancora di più per le persone con disabilità”. Per l’Uic gli interventi denunciati avverranno in seguito ad una “diminuzione della quasi totalità delle agevolazioni fiscali per la maggioranza dei contribuenti. Per l’esattezza la diminuzione sarà pari al 5% dal 2013 e al 20% nel 2014”. Per l’Uic “non è equo, e probabilmente neanche sostenibile nel medio-lungo periodo, addossare un simile peso sull’intero sistema del welfare nazionale e, in particolare, su quegl i strati della popolazione già di per sé ai limiti di una reale integrazione sociale come quelli che vedono al loro interno persone con gravi disabilità, anziani, bambini o, comunque, soggetti bisognosi di continua assistenza e sostegno come i ciechi o gli ipovedenti”.

Secondo l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, infatti, la gran parte delle riduzioni riguardano direttamente le famiglie e investono le più comuni detrazioni e deduzioni. “Viene ridotta anche la possibilità di dedurre le spese mediche di assistenza specifica per le persone con grave disabilità (es. infermiere, terapista), nonché la possibilità di detrarre le spese per ausili, veicoli, sussidi tecnici informatici, cani guida per non vedenti, deduzioni e detrazioni per le badanti”. Una riduzione “lineare” che andrà ad “incidere su tutte le famiglie ma in modo ancora più decisivo sui nuclei in cui è presente una persona anziana non autosufficiente o con disabilità, che saranno colpiti due volte. Infatti, le diminuzioni di detrazioni e deduzioni verranno pagate da tutti i contribuenti, inclusi quelli che hanno a loro carico una persona con disabilità: in aggiunta, però, questi ultimi vedranno ridurre anche le specifiche detrazioni e deduzioni a loro riservate e ri feribili a maggiori (e inevitabili) spese sostenute”. Tra i rischi paventati dall’Uic anche quello riguardante i redditi. “Le deduzioni per l’assistenza specifica in caso di grave handicap andranno ad operare sul reddito imponibile, abbassandolo, diversamente dalle detrazioni che invece abbassano percentualmente l’imposta. In futuro, quando quelle deduzioni saranno ridotte del 20%, il rischio è che il reddito lordo superi determinate soglie e quindi venga tassato con un’aliquota superiore, ovvero si esca dalle fasce che hanno garantiti trattamenti assistenziali, come le pensioni di invalidità”.

Dal testo della manovra, spiega l’Uic, “ci sembra intendere che o il recupero di spesa per 24 miliardi verrà effettuato in generale a carico dell’assistenza e della spesa sociale, oppure rimarranno in vigore le riduzioni alle agevolazioni fiscali”. Centrale, quindi, l’approvazione della legge delega sulla riforma del fisco e dell’assistenza, “ma con queste premesse anche l’attesa riforma ha tutte le premesse per rivelarsi molto rischiosa per le persone anziane o con disabilità, soprattutto a causa dell’ampio margine di discrezionalità lasciato al legislatore in un settore così delicato per decidere chi potrà continuare ad accedere a prestazioni sociali o sanitarie agevolate e chi, invece, non avrà più diritto a simili prestazioni”. Non mancano, infine, i dubbi in tema di contenzioso sull’invalidità civile e, soprattutto, sul sostegno agli alunni disabili “che non chiariscono sufficientemente le risorse effettivamente disponibili per l’integrazione s colastica. Senza contare i ben noti effetti negativi, questi immediatamente operativi, sulla spesa sanitaria con l’introduzione di ticket e altre misure che sono tese a contenere la spesa per i dispositivi medici e la spesa protesica (ausili, protesi, ortesi) mediante la fissazione di un tetto annuale che potrà essere sforato solo a carico delle singole Regioni”. (ga)

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