sabato 30 aprile 2011

Diritto d'autore - Accesso alla cultura per i non vedenti

Ha avuto vasta eco sugli organi di stampa a livello nazionale la imponente manifestazione organizzata lo scorso 13 aprile presso la sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, alla quale hanno preso parte piu' di 20 dirigenti dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sul tema del diritto d'accesso dei ciechi alla cultura.
Nell'occasione e' stato sottolineato che, nei paesi piu' sviluppati, solamente il 5% dei libri esistenti sono disponibili in braille o in formato audio accessibile ai ciechi, mente nei paesi poveri tale percentuale scende addirittura all'1%.
La soluzione a questa problematica sarebbe una modifica a livello europeo della normativa relativa al diritto di accesso alle opere protette dalla legge sul diritto d'autore.
Infatti, le attuali regole sul diritto d'autore sono legate alla territorialita', nel senso che non e' consentita la lettura di opere in braille o audio al di fuori del Paese di pubblicazione. La valutazione delle eccezioni non e' demandata a precise regole uniformate a livello interstatale, ma e' lasciata ai singoli Paesi, che spesso agiscono in maniera incoerente.
A questo proposito l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e l'European Blind Union stanno da tempo chiedendo alla Commissione Europea che venga considerata la possibilita' di redigere e approvare un Trattato internazionale vincolante per regolare in maniera univoca le eccezioni da applicare al diritto d'autore, in maniera tale da venire incontro alle esigenze dei non vedenti.
Si spera che le autorita' europee recepiscano tale indirizzo in tempi brevi, in modo da consentire un accesso alla cultura e alla informazione omogeneo su tutto il territorio dell'Unione Europea.

Montesilvano, un piano regolatore partecipato con le associazioni di disabili

PESCARA. Pensare a una città vivibile, accessibile e senza barriere architettoniche. Sono queste le direttive del novo piano regolatore che l'amministrazione di Montesilvano sta studiando con un processo di partecipazione condivisa insieme a tutta la cittadinanza. In un comune con 50 mila abitanti, con una capacità residenziale di circa il doppio e con una urbanizzazione senza regole, l'amministrazione, coadiuvata da Lucio Zazzara, docente di Urbanistica alla Facoltà di Architettura dell'Università d'Annunzio, promette regole chiare e niente colate di cemento o nuovi quartieri residenziali per una città a misura di tutti. Il nuovo piano è stato portato all'attenzione dei cittadini in 4 incontri pubblici ai quali ne seguiranno altri, con un calendario di appuntamenti che permetta entro ottobre di realizzarne almeno una bozza. Giovedì 28 aprile, il primo cittadino, Pasquale Cordoma, insieme agli assessori all'urbanistica e alla disabilità e al professor Zazzara, ha avuto un altro incontro con la rappresentanza delle associazioni di disabili, definiti dal sindaco "interlocutori privilegiati" in una città sensibile alle problematiche di quanti vivono una disabilità, che negli ultimi anni grazie all'apertura dell'ufficio Disabili gestito da Claudio Ferrante, sta lavorato per rendere parchi, spiagge e strade accessibili, per implementare i parcheggi dei disabili, combattere chi sosta abusivamente negli stalli, e per promuovere una cultura dell'accessibilità.

All'incontro in comune erano presenti la Uildm, l'associazione "carrozzina determinata", l'Unione italiana ciechi, e l'ufficio Disabili con Claudio Ferrante. Tutti hanno espresso la piena disponibilità a partecipare alla stesura del piano regolatore per una città davvero accessibile. Due le proposte lanciate da Ferrante ai tecnici degli uffici comunali, al professor Zazzara e agli assessori all'urbanistica e alla disabilità. La prima è quella di dotarsi di regole chiare e condivise nel piano regolatore e presso gli ufficio di edilizia, urbanistica e lavori pubblici che permetta di costruire seguendo i criteri di accessibilità universale. La seconda è quella di realizzare un osservatorio sulla disabilità per raccogliere proposte, lamentele, richieste di aiuto di quanti vivono quotidianamente il problema delle barriere architettoniche. "Occorrono - ha detto Ferrante - regole chiare e precise su come si deve costruire un parco, un attraversamento pedonale, oppure conoscere realmente quanto deve essere largo un marciapiede. Se riusciremo ad avere un regolamento davvero condiviso dagli uffici tecnici e se saremo capaci di ripensare la nostra città noi avremo davvero l'accessibilità universale". (lc)

giovedì 21 aprile 2011

Ryanair, problemi per i ciechi sul nuovo sito: l'assicurazione è obbligatoria

ROMA. Un passeggero non vedente vuole comprare un biglietto Ryanair e non vuole acquistare l'assicurazione di viaggio. Non sta chiedendo la luna, ma da solo non può farlo. La compagnia aerea, infatti, nel restyling del suo sito internet, ha inserito una schermata inaccessibile per i ciechi e per i loro screenreader, per cui se non vedi resti bloccato al punto in cui ti si chiede se davvero non vuoi l'assicurazione. Un vedente cliccherebbe su no grazie, e il gioco sarebbe fatto. Ma una cosa semplice come un click del mouse, se il click deve essere fatto su un'immagine non vocalizzata dai software per la lettura schermo, può significare un ostacolo insormontabile per un disabile. La Ryanair, attraverso il suo ufficio stampa, assicura a SuperAbile.it che provvederà a risolvere il problema. Ma, finché il bug resta, la compagnia aerea non rispetta il regolamento dell'Unione Europea 1107/2006, sui diritti dei passeggeri disabili e a mobilità ridotta che viaggiano in aereo. In particolare, l'articolo 13 del regolamento dichiara che tutte le informazioni fornite ai passeggeri disabili riguardanti il loro volo devono essere prodotte in formato accessibile.

In questi giorni la Ryanair ha avuto già a che fare con problemi riguardanti il trattamento che riserva alle persone con disabilità: la settimana scorsa, infatti, la low cost irlandese è stata condannata da un tribunale inglese a pagare 1.750 sterline a una donna su sedia a rotelle il cui marito l'aveva dovuta portare in spalla a bordo dell'aereo dopo che l'assistenza non si era presentata in tempo né provvista di elevatore, facendo così rischiare alla coppia di perdere il volo. Sulle difficoltà, da parte dei non vedenti, di comprare biglietti Ryanair, un portavoce della compagnia ha dichiarato: "Abbiamo riscontrato il problema dopo il lancio del nostro nuovo sito. Ci impegniamo a risolverlo nelle prossime settimane. Nel frattempo, se un passeggero con disabilità dovesse incontrare difficoltà nell'acquisto di un titolo di viaggio, può rivolgersi ai nostri centri prenotazione".

"E' tempo che la libertà di movimento diventi una realtà per tutti i cittadini dell'Unione Europea", ha commentato un portavoce dello European disability Forum. "Se è possibile per tutti i passeggeri prenotare un biglietto online, la stessa cosa deve valere per le persone con disabilità. Non permettere ai disabili di godere di questo diritto è discriminatorio e rappresenta una violazione della normativa europea". Va oltretutto sottolineato come le chiamate al servizio Ryanair non siano gratuite, perché non si tratta di numeri verdi, ma siano anzi soggette a tariffe di gran lunga superiori a quelle delle telefonate urbane.

mercoledì 20 aprile 2011

Quindicesima edizione del concorso alle borse di studio "Beretta-Pistoresi"

E' indetto il concorso per l'assegnazione delle borse di studio "Beretta-Pistoresi", giunto, quest'anno, alla quindicesima edizione.
Il concorso e' riservato, per il corrente anno, agli studenti con disabilita' visiva, che si siano diplomati o laureati durante l'anno solare 2010.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione e' fissato al 29 luglio 2011.
Si pubblica, in allegato, il testo integrale del bando di concorso, cui si prega di dare massima diffusione.
Cordiali saluti.

Allegati n. 1



BANDO DI CONCORSO PER L'ASSEGNAZIONE
DELLE BORSE DI STUDIO "BERETTA PISTORESI"


Art. l. Natura del concorso
Nel rispetto della volonta' delle donatrici, Lidia Teresa Beretta ed Elena Pistoresi, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha costituito un fondo di 200.000.000 di lire, pari a 103.291,38 euro, con i cui proventi vengono finanziate delle borse di studio annuali per gli studenti con disabilita' visiva, che hanno concluso con merito il proprio corso di studi.

Art. 2. Requisiti di ammissione
Possono partecipare, alla corrente edizione del concorso, i soci dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che, nell'anno solare 2010, abbiano conseguito uno dei titoli di seguito elencati:
a) laurea magistrale o diploma di laurea conseguito secondo la normativa in vigore anteriormente alla riforma di cui al D.M. 509/1999
b) laurea
c) diploma di conservatorio musicale
d) diploma di istruzione secondaria superiore.

Art. 3. Borse di studio
Le borse sono costituite da sussidi tiflotecnici di valore pari a:
- 2.100,00 euro, per il vincitore del concorso riservato ai concorrenti in possesso di laurea magistrale o di laurea conseguita secondo la normativa in vigore anteriormente alla riforma di cui al D.M. 509/1999
- 1.300,00 euro, per il vincitore del concorso riservato ai concorrenti in possesso di laurea
- 1.300,00 euro, per il vincitore del concorso riservato ai concorrenti in possesso di diploma di conservatorio musicale
- 1.300,00 euro, per il vincitore del concorso riservato ai concorrenti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore.
A richiesta dei vincitori, le borse possono essere erogate in denaro.

Art. 4. Presentazione delle domande di partecipazione
Le domande di partecipazione, redatte in carta libera e sottoscritte, devono pervenire, mediante raccomandata postale, mediante agenzia di recapito autorizzata o mediante consegna a mano, entro e non oltre, le ore 12:00 di venerdi', 29 luglio 2011, all'indirizzo:
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Presidenza Nazionale
Via Borgognona, 38
00187 Roma.
Nella domanda di partecipazione, i concorrenti devono indicare la categoria di concorso alla quale intendono partecipare e dichiarare, sotto la propria personale responsabilita' (D.P.R. 28.12.2000, n. 445, art. 46):
- cognome e nome
- luogo e data di nascita
- residenza
- iscrizione all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
- titolo di studio, con indicazione del voto di laurea o di diploma
- votazioni agli esami previsti dal piano di studi universitario, se in possesso di laurea magistrale, di diploma di laurea o di laurea
- votazioni agli esami intermedi, se in possesso di diploma di conservatorio
- votazioni al primo quadrimestre dell'ultimo anno di corso, se in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore.
I concorrenti devono, altresi', indicare un recapito telefonico e/o e.mail e l'indirizzo al quale desiderano vengano inviate le comunicazioni relative al concorso.
La firma in calce alla domanda, da apporre in forma autografa, non e' soggetta ad autenticazione.
Le domande pervenute oltre il termine o incomplete si intendono escluse dal concorso.

Art. 5. Commissione esaminatrice
La Commissione esaminatrice e' costituita dal Presidente Nazionale dell'Unione, o da un suo delegato, e da due componenti, nominati dalla Direzione Nazionale della stessa Unione.
Sulla base dei voti riportati dai candidati alle prove di esame intermedie e finali, la Commissione forma quattro graduatorie di merito, una per ciascuna categoria di concorso, e designa, quale vincitore delle relative borse di studio, il primo o, in caso di parita', i primi classificati in ogni singola graduatoria.

Art. 6. Proclamazione dei vincitori
Con propria deliberazione, la Direzione Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti approva le graduatorie di merito e proclama vincitori delle borse di studio, messe a concorso con il presente bando, il primo classificato, o, in caso di parita', i primi classificati, in ciascuna graduatoria.
Gli esiti del concorso sono comunicati ai concorrenti, a mezzo posta.
Gli stessi esiti sono, inoltre, resi pubblici, mediante la stampa periodica e il sito web dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la pagina 790 del Televideo Rai.
I vincitori delle borse di studio sono tenuti a comprovare la regolarita' delle dichiarazioni rese nelle domande di partecipazione.
A tale scopo, essi devono far pervenire, mediante raccomandata postale, mediante agenzia di recapito autorizzata o mediante consegna a mano, alla:
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Presidenza Nazionale
Via Borgognona, 38
00187 Roma,
entro 30 giorni dalla comunicazione dei risultati concorsuali, certificazione, in carta semplice, originale o in copia autenticata, attestante:
- l'iscrizione all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
- il titolo di studio
- il voto di laurea o di diploma
- le votazioni riportate alle prove di esame intermedie, se vincitori delle borse di studio riservate ai laureati di primo e secondo livello e ai diplomati presso i conservatori di musica; oppure, le votazioni riportate al primo quadrimestre dell'ultimo anno di corso, se vincitori della borsa di studio riservata ai diplomati presso istituti di istruzione secondaria superiore.
Il vincitore, che non produca la certificazione richiesta o le cui dichiarazioni risultino, in tutto o in parte, non veritiere, decade dal beneficio.
In tal caso, la Direzione Nazionale dell'Unione procede alla proclamazione di altro vincitore, secondo l'ordine della graduatoria di merito.

Art. 7. Responsabilita'
La partecipazione al concorso implica l'accettazione senza riserve, da parte dei concorrenti, del presente bando.
Spetta esclusivamente alla Direzione Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti il giudizio finale sui casi controversi e su quanto non espressamente previsto.

Art. 8. Trattamento dei dati personali
Tutte le informazioni raccolte nell'ambito del presente concorso saranno tutelate ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, "Codice in materia di protezione dei dati personali".

martedì 12 aprile 2011

Direttiva UE 2000/78 - Deferimento alla Corte Europea

Si informa che la Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Europea per scorretto recepimento della Direttiva 2000/78 del Consiglio Europeo.
L'avvio del procedimento di infrazione (n. IP109/1620) deriva dal fatto che, pur avendo recepito tre anni dopo con il Decreto Legislativo 216/03 la predetta Direttiva 2000/78, che aveva stabilito un quadro per la parita' di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, l'Italia non ha ancora "una norma generale che imponga al datore di lavoro di prevedere soluzioni ragionevoli per i portatori di qualunque tipo di disabilita' e per tutti gli aspetti dell'occupazione", come si legge in una nota ufficiale prodotta dalla Commissione Europea.
Infatti, fra i principi della Direttiva 2000/78 compare quello secondo il quale "qualsiasi discriminazione diretta o indiretta basata su religione o convinzioni personali, handicap, eta' o tendenze sessuali nei settori di cui alla presente direttiva dovrebbe essere proibita in tutta la Comunita'".
Inoltre, particolarmente importante per l'attuale deferimento dell'Italia alla Corte Europea appare l'articolo 5 della Direttiva stessa dal quale si ricava espressamente che il datore di lavoro ha l'obbligo di prendere i "provvedimenti appropriati, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, per consentire ai disabili di accedere ad un lavoro, di svolgerlo o di avere una promozione o perche' possano ricevere una formazione, a meno che tali provvedimenti richiedano da parte del datore di lavoro un onere finanziario sproporzionato. Tale soluzione non e' sproporzionata allorche' l'onere e' compensato in modo sufficiente da misure esistenti nel quadro della politica dello Stato membro a favore dei disabili".
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, dal canto suo, si adoperera' in ogni sede affinche' tali fondamentali principi vengano concretamente recepiti al piu' presto dal legislatore italiano.

domenica 10 aprile 2011

Beni culturali: Conversazioni radiofoniche sul patrimonio culturale

In concomitanza con la XIII Settimana della cultura (9-17 Aprile 2011), prendera' avvio, sulla radio web dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, un ciclo di trasmissioni a cadenza mensile che presentera' al pubblico percorsi specifici di conoscenza, ma anche curiosita', concorsi, iniziative locali e nazionali sui temi del patrimonio culturale. L'iniziativa, promossa dal Centro per i servizi educativi del museo e del territorio del Servizio II della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale e dai settori Informazione e Comunicazione, Stampa Sonora e Libro Parlato dell'U.I.C., ha come intento quello di stimolare la partecipazione degli ascoltatori al dibattito sulle aspettative, i bisogni, le proposte culturali attualmente disponibili, facendo informazione in maniera dinamica per agevolare al massimo la comprensione e la fruizione del patrimonio culturale. Gli ascoltatori potranno scegliere diverse modalita' di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta il numero 0669988353 o inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all'indirizzo diretta@uiciechi.it o ancora compilando l'apposito form della rubrica ''Parla con l'Unione''. Per collegarsi sara' sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp.Il contenuto delle trasmissioni potra' essere riascoltato sul sito di S'ed online all'indirizzo www.sed.beniculturali.it e sul sito dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all'indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale.

domenica 3 aprile 2011

I Cinque sensi!!!

I cinque supersensi che non sapete di avere

Eraclito, detto l'Oscuro, in realtà sapeva produrre pensieri a dir poco adamantini. Per esempio: «Se tutte le cose andassero in fumo, le nostre narici imparerebbero a distinguerle l'una dall'altra». Chiaro, no? Se ne volete una dimostrazione puntuale, estesa a tutti i sensi, la troverete nel lungo viaggio che il neuroscienziato Lawrence Rosenblum ci propone in Lo straordinario potere dei nostri sensi. La cui tesi di fondo non dovrebbe sorprenderci più di tanto, almeno da quando Giacomo Rizzolatti ha dimostrato la plasticità, anche in età adulta, del nostro cervello: tesi che spiega perché i nostri sensi cooperano in continuazione, si influenzano a vicenda, compensano reciprocamente le loro eventuali deficienze, come se fossero costantemente al servizio di un sesto senso, quello che ci permette sempre e comunque – nella vita di ogni giorno o in situazioni estreme – di orientarci nel mondo. Udendo o annusando forme, toccando parole, assaggiando odori.
Rosenblum lo ha provato in prima persona. Immaginatelo carponi, con dei grossi guantoni da lavoro e perfettamente bendato, procedere per il prato all'inglese di fronte al suo dipartimento mentre cerca di seguire, guidato solo dall'olfatto, un lungo nastro che odora di menta. L'esperimento, eseguito di fronte allo sguardo stupefatto dei colleghi del campus, è perfettamente riuscito. Rosenblum ora sa di avere un vero olfatto "da cani". Per quanto le narici umane siano capaci di una sola annusata al secondo, contro le sei di un qualsiasi Fido, il cervello di sapiens sapiens è in grado di sopperire a questa manchevolezza per raggiungere il suo obiettivo.
«Le più recenti ricerche di psicologia percettiva e scienza del cervello hanno svelato che i sensi colgono informazioni sulla realtà che in passato si riteneva fossero a disposizione solo di altre specie animali. Gli esseri umani possono usare l'udito come i pipistrelli, l'olfatto come i cani e il tatto come gli insetti, e lo fanno costantemente». Dobbiamo dunque fidarci dei nostri sensi. A loro dobbiamo una grossa percentuale di ciò che conosciamo, anche se non ne siamo coscienti. La spiccata sensibilità sensoriale di chi è affetto da un handicap è allo studio da decenni, ma solo di recente la neuroscienza, con l'ausilio degli strumenti di neuroimaging, ha messo a fuoco il "perché" di questi poteri apparentemente straordinari. È qui che troviamo il fenomeno della "plasticità neurale", che consiste nella facoltà delle varie aree sensoriali del cervello di cambiare la propria funzione se è presente un deficit di qualche tipo: se ad esempio un soggetto è affetto da cecità cronica, allora il suo cervello visivo "presta" il suo potenziale all'area della tattilità (corteccia somatosensitiva) ed è così che un non vedente dalla nascita, o anche divenuto cieco da poche settimane, finisce col possedere una sensibilità tattile di gran lunga maggiore rispetto a un vedente, e ciò grazie a questa compensazione sensoriale. «Il cervello può cambiare la propria struttura e organizzazione in base all'esperienza. Il suo livello di neuroplasticità è una sorpresa elettrizzante per una scienza che a lungo ha dato per scontato che, una volta matura, la struttura del cervello cambiasse poco».
La grande novità, però, consiste nel fatto che anche chi non è affetto da un deficit che compromette uno dei cinque sensi, possiede straordinari poteri percettivi di cui non è consapevole. Il nostro cervello, infatti, se sottoposto a determinate condizioni – per esempio la cecità indotta sperimentalmente con l'ausilio di una maschera da portare cinque giorni – che determinano un deficit parziale e temporaneo, reagisce immediatamente invocando l'ausilio delle altre aree sensoriali e potenziando il nostro tatto o il nostro udito, o gli altri sensi.
Pensare ai cinque sensi come a strumenti separati l'uno dall'altro è un grave pregiudizio intellettualistico. Rosenblum spiega, e lo fa in uno stile leggero, chiaro, divertente, come per il nostro cervello la percezione sia sempre multisensoriale. Le storie che racconta sono straordinarie. Si prenda il caso di Brian Brushway, cieco dalla nascita e campione di mountain byke. Per orientarsi Brushway si affida all'ecolocalizzazione. Il ciclista emette con la bocca forti segnali acustici a intermittenza, prodotti facendo schioccare la lingua ogni due secondi. Il riflesso prodotto dal suono che rimbalza sugli oggetti – gli ostacoli sul tragitto – viene percepito dall'udito infallibile di Brushway, che riesce anche a stabilire la qualità degli oggetti stessi – alberi, radici sul terreno, costruzioni – e addirittura a distinguerne i materiali sulla base della qualità della risonanza emessa. Esattamente come i pipistrelli, che «confrontano le differenze di durata, energia, frequenza tra suono emesso e suono di ritorno, e sono così in grado di individuare l'ubicazione e le caratteristiche degli oggetti (falene, alberi, fili del telefono)».
E che dire di Michael, campione degli Houston heat, squadra di baseball per non vedenti, che si affida all'udito per dare la battuta? Ascoltando il ticchettio emesso dalla palla mentre si trova in aria, non solo riesce a individuarne la collocazione precisa, ma anche il senso rotatorio, informazione fondamentale per sapere come rimbalzerà una volta che avrà toccato il suolo.
L'abilità di Michael è di saper "ascoltare il futuro". Un'abilità in cui tutti noi eccelliamo. Per esempio, quando attraversiamo la strada, spesso distratti o mentre parliamo al cellulare, sebbene ci sembri di affidarci alla sola vista per l'individuazione di un'auto che sta per avvicinarsi pericolosamente a noi, in realtà utilizziamo le informazioni uditive che, in questa circostanza, ci sono anche più utili. Quando sentiamo una fonte sonora avvicinarsi, si attivano le aree cerebrali associate al rilevamento del moto, al riconoscimento dello spazio e alla reazione motoria. L'evoluzione ha messo a punto un sistema cerebrale di "avvicinamento uditivo", che ci avverte in anticipo circa la posizione oggettiva dell'auto che si approssima, per consentirci di evitarla in tempo. «È come se il sistema di avvertimento dell'avvicinamento uditivo ingannasse le aree del cervello preposte alla reazione in modo che agiscano prima del necessario, assicurando in tal modo la sicurezza».
La percezione olfattiva è strettamente legata a quella visiva. A 54 sommelier francesi è stato somministrato due volte lo stesso vino bianco, ma la seconda volta con l'aggiunta di un colorante rosso inodore e insapore. I professionisti del vino sono caduti nella trappola e hanno creduto di individuare i tipici sentori di mirtillo e pepe del rosso.
Per condurre la sua ricerca, Rosenblum si è impegnato in prima persona a tutto campo. Ha invitato alcuni amici a cena in un ristorante gestito da ciechi e allestito in un locale completamente buio. L'assenza di luce ha fatto sì che, se da un lato ha potuto riconoscere al tatto con maggiore precisione la forma dei cibi, dall'altro l'impossibilità di contemplarne i colori glieli ha resi abbastanza insapori. Anche l'occhio vuole la sua parte. E anche l'udito contribuisce al piacere del mangiare: un esperimento premiato con l'IgNobel, è stato eseguito facendo provare a un gruppo di soggetti 60 patatine Pringles identiche tra loro, ma facendo loro ascoltare il rumore prodotto dalla croccantezza della patata con delle cuffie. Tutti hanno considerato più fresche e gustose le patatine cui era stato associato un rumore più nitido e potente. «Le indagini neurofisiologiche sui primati mostrano che gli stessi gruppi cellulari si attivano sia alla vista che al gustare un alimento. La vista attiva l'ipotalamo, un'area che controlla l'appetito e i correlati del mangiare».
Nel libro viene anche raccontata l'esperienza di John Bramblitt che, divenuto cieco all'età di trent'anni, ha deciso di fare il pittore dopo aver avuto il privilegio di toccare i dipinti originali di Van Gohg e Cézanne. Ora esegue le sue pitture con una vernice cosiddetta "gonfia", che permette di riconoscere le forme dipinte con le dita, ed è in grado di distinguere anche i colori, testando la densità delle misture dei pigminenti. E che dire di Rick Joy, esperto di un tipo di labiolettura tattile chiamata Tadoma, che si esegue toccando il viso dell'interlocutore, in modo da leggere le sue parole, ma anche i suoi sentimenti? Rosenblum, raccontandoci le esperienze di due artisti, Marylin Michaels imitatrice professionista e Dave Thorsen prestigiatore, dedica un omaggio speciale alla scoperta dei neuroni specchio e al fenomeno dell'empatia. La nostra capacità innata di imitare involontariamente le espressioni del viso degli altri, per predisporli bene verso di noi, è definita ironicamente una forma naturale di "adulazione".
Alla vista è da sempre attribuita la facoltà di definire la bellezza. La bellezza dei visi, basata sulla simmetricità, ha lo scopo evolutivo di individuare nel partner uno stato di buona salute genetica. «Da tempo la ricerca ha mostrato che gli adulti con un bel viso sono più popolari a parità di altre qualità, hanno un maggior numero di relazioni ed esperienze sessuali, hanno più successo sul lavoro (con salari più alti) e minori probabilità di essere dichiarati colpevoli nei processi penali». Spiace dirlo ma, a quanto pare, la bellezza non è negli occhi di chi guarda.