sabato 30 aprile 2011

Montesilvano, un piano regolatore partecipato con le associazioni di disabili

PESCARA. Pensare a una città vivibile, accessibile e senza barriere architettoniche. Sono queste le direttive del novo piano regolatore che l'amministrazione di Montesilvano sta studiando con un processo di partecipazione condivisa insieme a tutta la cittadinanza. In un comune con 50 mila abitanti, con una capacità residenziale di circa il doppio e con una urbanizzazione senza regole, l'amministrazione, coadiuvata da Lucio Zazzara, docente di Urbanistica alla Facoltà di Architettura dell'Università d'Annunzio, promette regole chiare e niente colate di cemento o nuovi quartieri residenziali per una città a misura di tutti. Il nuovo piano è stato portato all'attenzione dei cittadini in 4 incontri pubblici ai quali ne seguiranno altri, con un calendario di appuntamenti che permetta entro ottobre di realizzarne almeno una bozza. Giovedì 28 aprile, il primo cittadino, Pasquale Cordoma, insieme agli assessori all'urbanistica e alla disabilità e al professor Zazzara, ha avuto un altro incontro con la rappresentanza delle associazioni di disabili, definiti dal sindaco "interlocutori privilegiati" in una città sensibile alle problematiche di quanti vivono una disabilità, che negli ultimi anni grazie all'apertura dell'ufficio Disabili gestito da Claudio Ferrante, sta lavorato per rendere parchi, spiagge e strade accessibili, per implementare i parcheggi dei disabili, combattere chi sosta abusivamente negli stalli, e per promuovere una cultura dell'accessibilità.

All'incontro in comune erano presenti la Uildm, l'associazione "carrozzina determinata", l'Unione italiana ciechi, e l'ufficio Disabili con Claudio Ferrante. Tutti hanno espresso la piena disponibilità a partecipare alla stesura del piano regolatore per una città davvero accessibile. Due le proposte lanciate da Ferrante ai tecnici degli uffici comunali, al professor Zazzara e agli assessori all'urbanistica e alla disabilità. La prima è quella di dotarsi di regole chiare e condivise nel piano regolatore e presso gli ufficio di edilizia, urbanistica e lavori pubblici che permetta di costruire seguendo i criteri di accessibilità universale. La seconda è quella di realizzare un osservatorio sulla disabilità per raccogliere proposte, lamentele, richieste di aiuto di quanti vivono quotidianamente il problema delle barriere architettoniche. "Occorrono - ha detto Ferrante - regole chiare e precise su come si deve costruire un parco, un attraversamento pedonale, oppure conoscere realmente quanto deve essere largo un marciapiede. Se riusciremo ad avere un regolamento davvero condiviso dagli uffici tecnici e se saremo capaci di ripensare la nostra città noi avremo davvero l'accessibilità universale". (lc)

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