sabato 2 luglio 2011

E' cieca ma gioca ai videopoker

E' cieca ma gioca a videopoker

LECCE. Dal 2008 percepisce una pensione di invalidità risultando cieca assoluta, e quindi invalida civile 100 per cento. Una presunta invalidità che non le ha impedito, però, di recarsi con una certa assiduità a giocare ai videopoker in una sala giochi. La donna, una 41enne, è stata ora denunciata a piede libero dai carabinieri della Compagnia di Maglie, guidati dal maggiore Andrea Azzolini, per truffa aggravata ai danni dell'Inps. Sono stati gli stessi militari dell'Arma, dopo aver raccolto alcune voci che da tempo circolavano in paese, a decidere di indagare. L'illecito In molti, infatti, avevano notato l'atteggiamento sospetto della donna, originaria di Maglie, che da alcuni anni era solita andare in giro con tanto di bastone e cane guida per non vedenti. Negli ultimi tempi, però, qualcosa era cambiato e la 41enne, oltre a muoversi con una certa facilità, era stata letteralmente risucchiata dalla passione per il gioco. I carabinieri hanno quindi deci so di pedinare e osservare attentamente i movimenti della presunta cieca, sempre più convinti del fatto che dietro alla presunta invalidità si nascondesse qualcosa di illecito. Ed è per queste ragioni che hanno deciso di intervenire e documentare, il 13 giugno scorso, una delle serate trascorse dalla 41enne a giovare ai videopoker. Attraverso l'acquisizione dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza dell'esercizio commerciale, i militari hanno ricostruito movimenti e atteggiamenti della presunta invalida che verso le 19.30 si è recata, accompagnata dalla madre, nella sala giochi. Le immagini hanno permesso di immortalare la donna che, dopo aver varcato l'ingresso della sala giochi, prende uno sgabello e accomoda, si sfila gli occhialoni neri e con disinvoltura si abbandona piacere del gioco, seguendo con attenzione i punteggi che di volta in volta apparivano sui monitor, tra l'altro per nulla infastidita dalla luce intensa prodotta dagli stessi. Nella stessa ser ata alcuni carabinieri erano presenti nella sala giochi, mescolati agli altri clienti, per sorvegliare la situazione in tempo reale. Quando la donna ha cominciato a giocare alle macchinette elettroniche sono entrati in azione chiedendo i documenti a tutti presenti. A questa richiesta, la donna è sembrata visibilmente contrariata, ha infilato nuovamente gli occhiali scuri e, scansando facilmente sedie e persone, ha raggiunto la madre, affidandole il compito di fornire le generalità di entrambe, in quanto cieca. Una presunta sceneggiata che non ha convinto gli inquirenti, certi che dietro la cieca assoluta si nasconda in realtà una truffatrice. Le indagini proseguono per risalire, su delega della Procura della Repubblica di Lecce, ai membri della commissione medica che nel 2007 valutò la donna ritenendola cieca assoluta e dando, di fatto, il via libera all'ottenimento della pensione di invalidità. Interviene l'Inps Dal 2008 a oggi la 41enne avrebbe già percepito una cifra vicina ai 48mila euro. L'indagata sarà, con ogni probabilità, sottoposta a visite specialistiche per stabilire in quale misura sia non vedente o se la sua condizione di cecità sia pura invenzione. La vicenda è stata anche trasmessa per competenza alla sede Inps di Lecce che aprirà un fascicolo parallelo per valutare il fascicolo relativo alla donna e decidere innanzitutto se sospendere l'erogazione della pensione di invalidità. Non è escluso che sia lo stesso Istituto a decidere di sottoporre la donna a nuovi accertamenti medici che, nel caso fosse accertata la truffa, porterebbero a chiedere la restituzione di quanto indebitamente percepito sino a oggi. Andrea Morrone

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