giovedì 17 febbraio 2011

Stagione Flaiano di Pescara

Il racconto musicale di «Etnomusic» numero 14, la rassegna dedicata alle musiche dal mondo dall’Ente manifestazioni pescaresi, tocca quest’anno cinque punti del globo con il blues di marca Usa di Eric Bibb, le cornamuse d’Irlanda con Diarmaid Moynihan band, la pizzica salentina di Officina Zoè, la musica d’autore contemporanea di confine tra Brasile e Argentina, di Renato Borghetti, e le canzoni surrealiste del britannico Robin Hitchcock. Cinque appuntamenti, da lunedì 28 febbraio a lunedì 18 aprile, nella consueta cornice dell’auditorium Flaiano di Pescara. Biglietti a dieci euro e la consapevolezza che «forse questo è l’anno
peggiore per la storia dello spettacolo in Italia», come ha amaramente dichiarato il presidente dell’Emp Lucio Fumo prima di illustrare il cartellone, ieri mattina nell’auditorium Flaiano affiancato dall’assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Elena Seller. Fumo non ha potuto non ricordare i tagli economici «del 75 per cento in due anni» alla manifestazione musicale da parte della Regione Abruzzo. «Quest’anno avremo a disposizione un 35 per cento del bilancio in meno rispetto all’anno passato e il problema aggiuntivo del taglio del 40 per cento del Fus (Fondo unico dello spettacolo) operato dal ministro Tremonti. L’unico rimasto con il contributo invariato alla nostra rassegna è il Comune di Pescara. In queste condizioni davvero non so fino a quando quest’anno riusciremo a proseguire. Per ora dico solo che il Festival Pescara Jazz avrà solo tre giornate e non più quattro, a meno di un miracolo». Unica consolazione quella di aver messo insieme «allegramente» le cinque date di Etnomusic, «grazie alla possibilità di travalicare generi musicali e confini geografici, e grazie ai costi contenuti». Il via lunedì 28 con Eric Bibb (chitarra e voce) accompagnato da Grant Dermody (armonica a bocca) per un concerto radicato nella tradizione blues e sfumature folk che hanno portato a defire la musica del duo «nuovo blues mondiale». Giovedì 17 marzo è di scena Diarmaid, riconosciuto come uno dei principali solisti di uillean pipes, le tipiche cornamuse irlandesi. Con lui (alle cornamuse e whistles) sul palco Donncha Moynihan (chitarre), Brian Kissane (accordion), Nic France (percussioni). Mercoledì 23 marzo arrivano i ritmi travolgenti e popolari del Salento con Officina Zoè, di ritorno nella rassegna pescarese a quattro anni di distanza. Giovedì 31 marzo, invece, una novità con la musica di Renato Borghetti, fisarmonicista brasiliano interprete contemporaneo di gaita ponto (fisarmonica diatonica) accompagnato per i pochi concerti italiani da Pedro Figueiredo (sax, flauto), Daniel Sà (chitarra semiacustica) e Victor Peixoto (pianoforte). Chiude lunedì 18 aprile Robyn Hitchcock, folksinger e artista versato anche nel campo delle arti e letteratura, il cui nome prelude a un concerto (accompagna la sua chitarra la violoncellista Jenny Adejayan) a dir poco bizzarro e promettente.

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