giovedì 17 febbraio 2011

Sfogo di Tommaso Daniele

Conosco Davide Cervellin da 25 anni: ne ho sempre apprezzato l'intelligenza, il coraggio, l'intraprendenza al punto che l'avevo collocato fra le dieci persone che avrebbero potuto succedermi nella carica di Presidente Nazionale. Non ho mai capito il perche' di tanta ostilita' nei confronti della nostra Unione, nella quale ha militato quale presidente, appena ventenne, della sezione di Treviso.
In virtu' delle sue competenze informatiche, Roberto Kervin, con felice intuizione, gli affido' la direzione del Centro Nazionale Tiflotecnico. Non fu un bel gesto dare le dimissioni da quell'incarico e mettersi in proprio dopo aver fatto esperienza con le risorse della nostra Unione. Divenuto Presidente Nazionale, cercai, tuttavia, di dimenticare quella scorrettezza nella speranza di poterlo recuperare alla causa della nostra organizzazione, cosi' ogni volta che e' venuto da me con propositi di collaborazione ho sempre dato il massimo della disponibilita' all'unica condizione che la smettesse di rivolgere critiche infondate all'Unione. Egli ha sempre giurato che cosi' sarebbe stato. Non posso raccontare la storia dei miei incontri con Davide Cervellin. Mi limitero' a qualche episodio.
Mi chiese di organizzare, in collaborazione con la nostra sezione di Foggia, un convegno sulla formazione professionale. Diedi il mio nulla osta nella speranza che si potesse finalmente avviare un dialogo. Speranza andata subito delusa: nel suo intervento sferro' un feroce attacco alla politica della nostra organizzazione.
In un'altra circostanza mi chiese di sottoscrivere un protocollo d'intesa tra la sua societa', la Tiflosystem, e il nostro Centro Nazionale Tiflotecnico. Qualche giorno dopo, lo trovai in parlamento ad opporsi ad una legge da noi promossa che aumentava il contributo all'Irifor. Con l'aiuto di Farigu riusci' nell'intento, mandando in fumo lo stanziamento di due miliardi che faticosamente ero riuscito a strappare alla Commissione Bilancio della Camera.
Lo incontrai in un'altra occasione a Ferrara. Ero li' per tenere una lezione all'Universita' di quella citta'. Mi propose l'ennesimo protocollo d'intesa. Io osservai che non potevo sottoscrivere accordi di alcun genere con chi dopo 24 ore li disattendeva. La moglie commento' che Davide era uno spirito libero; io risposi che lo spirito libero deve fare i conti anche con la liberta' degli altri.
L'ultima volta l'ho incontrato poco prima della celebrazione del nostro XXII Congresso Nazionale. Mi regalo' alcune bottiglie del suo vino e mi offri' una consulenza in materia di lavoro. Forse aspettava che io gli chiedessi l'entita' del compenso. Non lo feci. Il fatto sta che una settimana dopo scriveva sulle liste, auspicando la non elezione dell'intera direzione, compreso il Presidente Nazionale.
Questo signore puo' vantarsi di aver contribuito, recentemente, con l'aiuto di Farigu alla non approvazione di una legge che aumentava di 600.000 euro il contributo alla Biblioteca Nazionale Regina Margherita di Monza.
Nessuno di noi ha eccepito alcunche' quando ha creato il Centro Efesto con un grosso contributo della Regione Veneto e nessuno di noi eccepisce ancora oggi che egli gestisca tale centro in regime di monopolio nell'assegnazione degli ausili, come riferiscono gli amici del Veneto. Ma Davide Cervellin ha bisogno di protagonismo, di fare notizia; cosi', mentre 500 ciechi provenienti da ogni parte d'Italia protestavano presso la Regione Veneto nei confronti dell'assessore Sernagiotto, che vuole cancellare tutti i contributi finora concessi alle associazioni storiche, egli rilasciava un'intervista definendo quei ciechi "un'ammucchiata di straccioni" e sostenendo che "i dirigenti delle associazioni vantano rimborsi e note spese degne di un manager d'azienda" (vedi ns. circolare n. 291/2010).
Non possiamo accettare che venga calpestata la dignita' dei ciechi italiani, che ogni giorno lottano duramente per le pari opportunita' e possono andare a testa alta nella societa', esibendo i loro diplomi, le loro lauree, la loro professionalita'. Questo Cervellin lo sa bene e mente, sapendo di mentire. Mente, sapendo di mentire, anche quando si riferisce ai rimborsi e alle note spese dei dirigenti. Non possiamo qui elencare i rimborsi e le spese per ovvi motivi, tuttavia, per dare una idea della managerialita' di cui si parla, ecco di seguito le indennita' di carica annuali del Presidente nazionale e dei componenti la Direzione Nazionale indicate al lordo:
* Presidente Nazionale _ 30.990,00
* Vice Presidente Nazionale _ 18.595,00
* Componente Ufficio di Presidenza _ 9.300,00
* Componenti Direzione Nazionale _ 8.060,00
Il netto viene ulteriormente assoggettato a tassazione quando le indennita' vengono inserite nella dichiarazione dei redditi individuali.
Quanto all'indennita' di carica dei dirigenti regionali e provinciali o non esistono o, quando esistono, sono di misura davvero irrisoria. Invito i presidenti regionali e provinciali a renderle di pubblico dominio. Tale invito e' esteso anche alle istituzioni collegate con l'Unione: l'Irifor, la Biblioteca, la Federazione, l'Agenzia. Abbiamo tutto da guadagnare dalla loro pubblicazione. La trasparenza e' stata e sara' sempre uno dei principi ispiratori della nostra Associazione.
Adesso basta! La misura e' davvero colma. O pubbliche scuse, o querela!
Cosi' ha deciso la Direzione Nazionale. Lo fa con sommo rammarico, perche' dopotutto Davide Cervellin e' un cieco come noi, ma la pazienza ha un limite e Davide lo ha superato piu' volte. Poiche', tuttavia, le offese di Cervellin toccano l'intero corpo associativo, la Direzione Nazionale desidera conoscere anche la vostra opinione. Adottiamo la regola del silenzio-assenso. Solo chi non e' d'accordo dovra' comunicarlo nel termine di 8 giorni dal ricevimento della presente.
Cordiali saluti

IL PRESIDENTE NAZIONALE
prof. Tommaso Daniele

Nessun commento:

Posta un commento