mercoledì 9 febbraio 2011

Iacchetti e Covatta a Pescara Al Circus con «Niente progetti per il futuro», vincitore del Flaiano 2009

PESCARA. Il testo teatrale «Niente progetti per il futuro», vincitore del premio Flaiano 2009, portato in scena da Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti arriva oggi a Pescara per la stagione di prosa della Società Luigi Barbara. Una una coppia inedita per il teatro ma due volti conosciutissi e amati dal grande pubblico. La pièce è scritta e diretta da Francesco Brandi. Le scene e i costumi sono di Nicolas Bovey, le musiche di Cesare Picco. Gli spettacoli sono in programma oggi alle 21 e domani alle 17 e alle 21 al teatro Circus di via Lanciano. Masolino D’Amico, nel motivare la vittoria al premio pescarese, ha scritto: «Dramma sottile e coinvolgente, spesso imprevedibile, nel rappresentare l’incontro di un semplice garagista con un vip della televisione, colto e intelligente ma egocentrico oltre ogni limite. Ne esce il ritratto di una società intera, priva di valori e piena di contraddizioni». «Niente progetti per il futuro» è un gioco teatrale surreale, una parabola contemporanea, che cerca di raccontare con i toni della leggerezza e del paradosso una società in crisi, dove i valori dell’uomo appaiono lisi e sfilacciati sullo sfondo di un progressivo impoverimento spirituale. L’ambientazione è un ponte pedonale della periferia di una grande città, sul quale di incontrano due aspiranti suicidi, uniti dalla comune insana aspirazione ma diversissimi per tutto il resto. Ivan è un garagista, uomo semplice e di piacevole concretezza, religioso praticante, di bassa estrazione sociale, con una cultura non certo ricca ma nutrita da un’insopprimibile curiosità che alimenta le sue velleità speculative e finanche filosofiche, un filosofo del paradosso, ovviamente. E proprio certe sue speculazioni vittimistiche lo hanno portato a concludere che il modo più consono di reagire al tradimento della fidanzata sia levarsi la vita. Tobia invece è un vip della tv, psicologo di nascita ma opinionista tuttologo di adozione (televisiva). Uomo colto e ironico, ma anche molto egoista e egocentrico. Ultimamente è finito in disgrazia dopo aver involontariamente offeso un alto papavero della televisione in una delle solite schermaglie dei salotti televisivi. Sebbene, pentito dell’incauto gesto abbia cercato di porvi rimedio con scuse e genuflessioni, subisce ormai da mesi un pesante ostracismo che lo ha logorato lentamente, facendo emergere la sua parte più cinica e nichilista. Su consiglio del suo agente ha speso gli ultimi denari per sposare in sontuose nozze una starlette della tv con cui era fidanzato da tempo, più che per amore per fare un po’ di rumore intorno alla sua immagine, ma a poco è servito. Questo è il motivo del suicidio, una carriera distrutta, e soprattutto nessuno più che lo ama e lo cerca, nemmeno la neo moglie che al contrario di lui è impegnata in una carriera folgorante. Dall’incontro tra queste due diverse disperazioni, che provengono da mondi lontani ma che si riconoscono in fretta, nasce il dramma o la commedia, secondo i diversi punti di vista o la diversa lettura degli avvenimenti. Francesco Brandi è autore di altri interessanti testi teatrali, alcuni dei quali già andati in scena, e rappresenta insieme a Stefano Massini una delle più nuove e più autentiche voci della drammaturgia italiana.

Nessun commento:

Posta un commento