venerdì 4 febbraio 2011

Ingiustizia sanata ma sulla carta

ROMA - L'aula della Camera ha appena approvato all'unanimità la norma che prevede assunzioni obbligatorie e quote in favore dei lavoratori disabili. Il testo deve ora passare all'esame del Senato. La notizia arriva in un momento di crisi economica in cui per le persone diversamente abili è sempre più difficile trovare un impiego. La normativa ripristina la quota del 7% di posti di lavoro per le persone disabili, intaccata dalla legge 126/2010 (mescolata e confusa nella conversione di un decreto legge sulle missioni internazionali all'estero) che aveva dato priorità alle vedove e agli orfani delle vittime del terrorismo. Ora, la legge passata a Montecitorio precisa che non viene toccata la quota riservata alle persone disabili, che altrimenti avrebbero sofferto di una ulteriore diminuzione di opportunità lavorative.

Una buona notizia. Si tratta di un passo positivo in un contesto che registra diverse emergenze. I dati ricavati dalla Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 68/99 (che tutela le categorie protette) aggiungono infatti ulteriori elementi per valutare gli ultimi due anni in materia di disabilità e lavoro, fra crisi economica internazionale, tagli ai fondi sull'inserimento lavorativo e provvedimenti legislativi. Il quadro, diffuso sul sito dell'Inail Superabile, è scoraggiante. Negli ultimi due anni si è registrato un calo del 34% di posti di lavoro per disabili. Erano 31.535 nel 2007, 28.306 nel 2008 e sono calati ulteriormente a 20.830 nel 2009.

Difficile trovare lavoro. Sempre nel 2009 ci sono stati 83.148 nuovi iscritti alle liste speciali di collocamento e 99.515 nell'anno precedente. Il totale dei disabili iscritti alle liste provinciali del lavoro sono complessivamente 706.568 (dati 2009). Difficile dunque trovare lavoro, ma anche chi lo trova deve affrontare il problema della precarietà. Aumentano infatti i contratti a tempo determinato: erano il 41,6% nel 2008 e sono diventati 48,5% nel 2009.

Tutta colpa di una "svista". Era dalla Conferenza nazionale sulla disabilità di Torino dell'ottobre 2009 che si chiedevano maggiori garanzie. In questa direzione si erano mosse diverse associazioni. Il 18 dicembre scorso, famiglie, operatori, associazioni, ma anche semplici persone con disabilità si erano date appuntamento sotto la sede del ministero per i Rapporti con il Parlamento, chiedendo cooperazione al ministro Elio Vito. In quell'occasione, una delegazione si diresse anche verso la presidenza della Camera dei Deputati per chiedere la calendarizzazione della proposta di legge, volta a sanare una svista che metteva seriamente a rischio migliaia di posti di lavoro riservati alla disabilità in tutta Italia.

Nessun commento:

Posta un commento