giovedì 17 febbraio 2011

I ciechi a Gelmini e Tremonti: "Applicate quella legge, non costa nulla"

I ciechi a Gelmini e Tremonti: "Applicate quella legge, non costa nulla"

Dai due ministeri si attende ancora il regolamento attuativo di una legge che nel 2000 stanziava fondi per l'integrazione scolastica di ciechi e sordi: "Fermi nelle sabbie mobili della burocrazia". Protesta in occasione della giornata del Braille

ROMA. Aspettano da dieci anni che la legge trovi concreta attuazione grazie ad un regolamento ministeriale: ma nonostante innumerevoli richieste e la promessa un anno fa di un tavolo fra i dicasteri dell'Istruzione e dell'Economia per esaminare la questione, ancora nulla è successo. E una legge dello Stato non viene applicata, anche se i fondi ci sono tutti, stanziati ormai da tempo. E così l'Unione italiana ciechi e ipovedenti e l'Ente nazionale sordi organizzano una protesta per martedì 22 febbraio, con una delegazione che consegnerà alle segreterie dei ministri interessati, Gelmini e Tremonti, la richiesta ufficiale di emanazione del regolamento, minacciando in caso di ulteriori ritardi una discesa in piazza "a tempo indeterminato".

Il giorno precedente, 21 febbraio, ricorre la "Quarta Giornata nazionale del Braille", istituita con legge 126/2007 e definita a suo tempo dal capo dello Stato una "solennità civile". Come segno di protesta per i ritardi ministeriali, l'Uic quest'anno non parteciperà alle iniziative delle strutture periferiche dell'Unione che celebreranno la ricorrenza con manifestazioni, conferenze stampa e visite alle scuole per promuovere il metodo di lettura e scrittura Braille, ancora oggi attuale.

La legge 69/2000 ricordano Uic e Ens - stanzia importanti risorse economiche per il sostegno all'integrazione scolastica dei disabili e in particolare dei minorati sensoriali: ciechi e sordi. Tali somme sono destinate all'Istituto Statale per i sordi "Tommaso Silvestri" ed alla scuola di metodo "Augusto Romagnoli", entrambi enti pubblici. I due enti dovranno utilizzare le risorse economiche per effettuare ricerche sulla didattica e la pedagogia speciale, offrire formazione professionale agli insegnanti di sostegno, consulenza ai genitori e interventi mirati a sostegno dell'integrazione scolastica, attraverso la figura dell'insegnante itinerante. Attualmente le somme stanziate dalla legge 69/2000 vengono utilizzate in maniera impropria e comunque diversa dalla finalità della legge stessa. Vengono, cioè, distribuite a pioggia alle singole scuole nell'ambito dell'offerta formativa, senza rendiconto di come esse vengono spese.

Un anno fa, ricordano ancora le associazioni, "anche grazie all'intervento di un autorevole esponente del governo ci fu un incontro al Ministero della Pubblica Istruzione e ci fu promesso che sarebbe stato istituito un tavolo tecnico per riformulare, d'intesa con i due Ministeri, il nuovo parere: è passato ormai un anno e tutto tace, i due ministeri si rimbalzano le responsabilità con il risultato che una legge dello Stato non viene ancora attuata". "Noi affermano Uic e Ens - riteniamo che tale stato di fatto sia illegittimo e non più tollerabile: sembra incredibile che un provvedimento legislativo, il quale non comporta spese, perché già finanziato, possa arenarsi per così lungo tempo nelle sabbie mobili della burocrazia ministeriale". (ska)

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