martedì 22 marzo 2011

Panorama lancia l'inchiesta sui disabili "scrocconi". E scoppia la polemica sul web

Panorama lancia l'inchiesta sui disabili "scrocconi". E scoppia la polemica sul web

ROMA - Rabbia, sorpresa, ma anche tanta voglia di far sentire la propria voce. Dopo la pubblicazione sull'ultimo numero del settimanale Panorama dell'inchiesta "Scrocconi, invalidità inesistenti, certificati falsi, pensioni regalate. Ecco chi sono i furbi (e i loro complici) che fregano l'Inps. A nostre spese", inevitabile è esplosa la polemica sul web. Tanti i commenti di disappunto che si leggono sui blog, da quello di Franco Bomprezzi "Francamente" su Vita.it, a quello di Carlo Chianura su Repubblica.it "Diversamente". Al popolo della rete non piace il tono degli articoli, né tantomeno le immagini usate come la foto di copertina che ritrae un Pinocchio stilizzato seduto su una sedia a rotelle. "Pinocchio non è seduto sulla poltrona giusta", "visto che sono scroccona e vivo sulle spalle degli altri, affitto a 50 euro al giorno la mia sedia a rotelle a Tremonti, ai segugi dell'Inps e ai giornalisti non-giornalisti", si legge nei commenti, o ancora "non credo che tutti i medici italiani siano dei ladri".

Secondo il settimanale in edicola da venerdì quasi 3 milioni di italiani percepiscono un sussidio dall'Inps. Uno su cinque si legge - "potrebbe non averne diritto". Su 100 mila controlli eseguiti dall'Istituto a seguito della "guerra ai falsi invalidi" avviata con il decreto Brunetta, solo 47mila sono stati conclusi. E il 23% è la media delle pensioni revocate dopo le verifiche straordinarie. Dati, però, più volte smentiti in passato da associazioni dei disabili a seguito anche di un intervista rilasciata dal direttore generale Inps, Antonio Mastrapasqua, al Corriere qualche settimana fa.

Commento a parte, le parole dure usate dai giornalisti di Panorama hanno colpito gli utenti. Si parla infatti di "pensioni regalate", di Asl che non collaborano, "le Asl ci marciano". Parole pesanti e sprezzanti come quelle nell'incipit: "nel 2010 le richieste di pensione di invalidità avanzate da finti pazzi raggiungono il record del 37% sul totale". "L'articolo di Panorama scrive in poche righe di commento un giovane atleta disabile, Gianluca - non è nato per caso e nemmeno in un momento qualsiasi". "Mi sembra che l'operazione politica sia quella di fare di tutta un erba un fascio" e "ci tocca tutti in prima persona, solo insieme aggiunge Enrico - possiamo aiutarci". E qualcun altro si spinge un po' più in là, ricordando che è da mesi che i disabili sono sotto attacco. "Ricordate la manifestazione di luglio? Tremonti ci definì un peso, un ramo secco...". Ma anche e ancora, con più consapevolezza: "alimentano nell'immaginario collettivo l'idea che la causa delle condizioni di disagio sociale ed economico sono da attribuire a settori della società più deboli quali le persone con disabilità o gli immigranti, spostando di fatto l'attenzione dai veri responsabili e dai veri problemi".

I due blogger, Bomprezzi e Chianura, interrogano anche la platea del popolo di internet sul perché, tra tante priorità, quali ad esempio il disastro nucleare in Giappone o la crisi libica, Panorama abbia scelto di dedicare la copertina alla lotta ai falsi invalidi. Entrambi i giornalisti concordano poi sul fatto che l'analisi è spuria di nuovi dati, non circoscrive il fenomeno dei falsi invalidi e di fatto non lo spiega. "Per l'evidente e antico principio della parte per il tutto, una parte di lestofanti scrive Chianura - che ha ricevuto indebitamente e grazie alla propria ma anche all'altrui disonestà l'assegno di invalido civile diventa fatalmente il tutto, consistente in una categoria di persone che oltre a essere un peso per la società sono anche truffatori e mettono in difficoltà le casse dello Stato. Scrocconi, appunto". Ancor più duro Bomprezzi. "Mi sono ricordato subito dei manifesti del nazismo che hanno accompagnato la campagna per la sterilizzazione dei disabili e poi per l'eutanasia, il programma T4. Anche allora, in piena crisi economica, comparvero manifesti che legavano strettamente i sacrifici economici della povera gente agli sprechi per tenere in vita persone improduttive". (eb)

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