lunedì 29 agosto 2011

Manovra: emendamenti di Fish e Fand: "Il Parlamento dia un segnale


Manovra: emendamenti di Fish e Fand: "Il Parlamento dia un segnale diverso"

ROMA. Finanziamento specifico per il Fondo per le politiche sociali, la cui copertura può derivare da un Piano straordinario di controllo sull’evasione fiscale (500mila controlli per tre anni) sulla falsariga di quello praticato negli ultimi anni contro i “falsi invalidi”; riforma assistenziale da fare, senza il vincolo immediato di recuperare 20 miliardi e soppressione dei tagli aggiuntivi agli enti locali che sarebbero la causa della cancellazione di tanti servizi alle persone e alle famiglie.
Pochi emendamenti ma chiari e determinati. A formalizzarli sono state le due Federazioni delle associazioni di persone con disabilità, Fish e Fand, che tornano a far sentire la voce sulla Manovra-bis all’esame del Parlamento.

Il primo emendamento proposto riguarda l’articolo 1, comma 6 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 13 e riformula il testo dell’articolo 40 comma 1 – quater della legge 111/2011, eliminando il comparto assistenziale dagli obiettivi di recupero. “Si ritiene, infatti- scrivono le Federazioni- eccessivamente stringente collegare la riforma di un comparto così delicato e complesso come quello dell’assistenza, a obiettivi diversi da quelli della razionalizzazione e qualificazione nell’interesse delle classi più deboli. Al contempo- aggiungono- si prevede l’adozione in sede di riforma fiscale di specifici strumenti e modalità per un contrasto sistematico all’elusione e all’evasione fiscale”. L’emendamento propone, inoltre, l’inserimento di due nuovi commi, all’articolo 40 della legge 15 luglio 2011, n. 111. Il primo comma propone l’avvio di un Piano straordinario di controllo sull’evasione fiscale, pari a 500mila verifiche per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, tenendo prioritariamente presenti, nell’individuare i contribuenti da sottoporre a verifica, gli indicatori di congruità degli studi settori per le relative categorie. Il secondo comma- si legge nel testo di Fish e Fand- indica un intervento di “essenziale sostegno alle politiche sociali in un momento particolarmente drammatico per le famiglie italiane: il rifinanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali, la cui copertura deriverebbe, per il prossimo triennio, dal Piano straordinario di controllo sull’evasione fiscale”.

Il secondo emendamento prevede, invece, la soppressione del comma 8 dell’articolo 1 della legge 13 agosto 2011, n. 138, che prevede maggiori restrizioni agli enti locali. Le due Federazioni esprimono in merito una “forte preoccupazione per le ricadute sui servizi alla persona e alle famiglie che verrebbero verosimilmente cancellati o resi indisponibili alla maggioranza della popolazione già in difficoltà”. Il terzo emendamento si occupa, infine, del diritto al lavoro delle persone con disabilità proponendo modifiche all’articolo 9 del decreto-legge 138/2011 che propone la modifica delle regole relative alla compensazione territoriale degli obblighi di assunzione da parte di aziende con più unità produttive o a cui afferiscono varie imprese. Vista la particolare complessità della disposizione e per valutare le ricadute quantitative e qualitative dell’intervento normativo- si legge nel testo- il primo emendamento prevede la costituzione, entro 90 giorni dall’entrata i n vigore della presente legge, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali di un Comitato tecnico incaricato di definire linee guida applicative e rilevare, per i primi tre anni, l’andamento qualitativo e quantitativo derivante dall’applicazione della nuova disposizione. Al Comitato tecnico, nominato dal ministro del lavoro e delle politiche sociali, partecipano rappresentati nominati dalla Conferenza stato – regioni, rappresentati delle organizzazioni sindacali e delle associazioni delle persone con disabilità. I dati confluiscono nella relazione al Parlamento prevista dall’articolo 21 della stessa legge 12 marzo 1999, n. 68. Viene proposto anche nel secondo emendamento, l’inserimento di una clausola che impedisca di creazione dei cosiddetti “reparti di confinamento” in cui siano occupate solo persone con disabilità. Tale indicazione vige per tutte le aziende sottoposte all’assunzione obbligatoria”. Un’ indicazione aggiuntiva viene fissata per le a ziende che fruiscano della compensazione territoriale introdotta dal decreto 138/2011. In questo caso, per evitare il medesimo rischio di creazione di “reparti di confinamento”, viene fissato il limite del 15% del numero degli occupati in forza della legge 68/1999 in rapporto al numero totale degli addetti.

Fish e Fand con questa proposta di modifica chiedono che “il Parlamento dia un segnale diverso” e fanno sapere che agli emendamenti si “aggiunge un marcato sdegno delle Federazioni per le esternazioni del ministro Calderoli che ha persino avanzato l’ipotesi di interventi restrittivi sulle pensioni di reversibilità e sulle indennità di accompagnamento. Una prospettiva inaccettabile a giudizio di Fand e Fish, poiché taglierebbe le uniche misure di sostengo oggi esistenti a favore della non autosufficienza, colpendo i cittadini più deboli”. (ec)

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