mercoledì 11 maggio 2011

Jovanotti a Pescara lunedì 11 luglio L’unica tappa abruzzese allo stadio Adriatico

Ora è ufficiale la data: l’11 luglio, lunedì, l’Ora tour di Jovanotti farà tappa allo stadio Adriatico di Pescara. E così sono due i big che si esibiranno nella città per l’unica tappa abruzzese (Zucchero porterà il Chocabeck tour giovedì 4 agosto sempre all’Adriatico), in attesa del terzo ospite (dovrebbe essere Vasco Rossi ma finora la data non è stata ufficializzata). Quello di Jovanotti è uno spettacolo rock, una «macchina musicale e tecnologica» per viaggiare nel tempo, come in un racconto di fantascienza dal vivo, come un grande action-movie, un’epopea di ritmo e di sonorità sempre in movimento. Una pulsazione potente e tenera, intima ed esplosiva. Al lavoro con Lorenzo un team di musicisti, videoartisti e ingegneri di scena, per tradurre dal vivo l’energia di «Ora», il suo nuovo disco, che dal giorno della pubblicazione è stabile nella parte alta delle classifiche di vendita. Un palco enorme e asimmetrico per ribaltare tutti gli stereotipi del concerto pop, fino a proporre un nuovo linguaggio, per un tipo di comunicazione pi avanzata. «E’ lo spettacolo che sognavo da bambino», spiega Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, «Abbiamo lavorato tanto, allestendo un laboratorio dove far scorrere le idee, per quello che volevo fosse uno spettacolo che mi permettesse di dare il massimo e di entrare in contatto con ognuno di quelli che verranno a sentirci. E’ uno spettacolo nel quale si pensa poco ma si gode parecchio, ci si emoziona, si balla come in un rave, mentre davanti agli occhi scorre qualcosa che ha a che fare con quello che c’è dentro di noi di più bello e vivo. Non ho mai avuto così tanta gente a lavorare a un concerto con me, così tante luci, così tanto spazio, così tanta tecnologia, così tanti watt: il minimo che possa fare è restituire questa energia a chi ci verrà a sentire. Sono molto soddisfatto di quello che siamo riusciti a mettere insieme, è il mio modo di ringraziare tutti per l’affetto che circonda la mia musica più recente».

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